LEADERSHIP
Leadership: ho incontrato questa parola nel 1980 quando ho iniziato a praticare Re-evaluation Co-counseling (vedi la voce counseling). Ricordo che quell’anno, durante le vacanze di Natale, anziché andare in montagna con i miei fratelli ed i miei amici, avevo scelto di partecipare per 10 giorni in Olanda, ad un Workshop Internazionale, proprio sulla Leadership; era condotto da Harvey Jackins, il fondatore di R.C che veniva dagli Stati Uniti appositamente per noi (un centinaio di ragazzi e ragazze dai 15 ai 20 anni), giovani leader europei. Durante le dimostrazioni e durante i “gruppi di sostegno” ammiravo silenziosamente una ragazza della mia età, Judith, che era la “leader giovani Europa”. Era solare, sempre presente ed attenta ai nostri bisogni e percepiva immediatamente quando qualcuno, sentendo per esempio la mancanza di casa o non comprendendo bene la lingua, tendeva ad isolarsi e chiudersi. Harvey in quei giorni, durante le conferenze/lezioni ci comunicava che dentro ad ognuno di noi c’è la potenzialità di essere un leader, che siamo tutti leader. É un po’ come, in primo luogo, essere responsabili della propria vita, per poi, in un secondo tempo, porsi come modello positivo per gli altri. E sicuramente la “leader giovani Europa” me lo dimostrava: anche nella sua vita privata era serena e soddisfatta.
Tornata in Italia, dopo pochi mesi, già organizzavo il “Primo workshop di R.C per bambini e adolescenti italiani”, a Milano. É stata una bellissima esperienza. Tutti, una quindicina di bambini dai 5 ai 15 anni, si sono divertiti: abbiamo pianto, riso, parlato e soprattutto tra una battaglia di cuscini e l’altra, per tirare fuori la rabbia, abbiamo imparato ad “ascoltare”noi stessi e gli altri. Nel maggio 2013 mia madre mi ha detto che Giorgio, un bambino che nel 1980 aveva 5 anni e tanto da “sfogare”, vive in Inghilterra, si è specializzato in psichiatria, a quanto pare è un buon leader, ben amato da tutti e sereno rispetto anche le difficoltà recenti che hanno coinvolto la sua vita. Bello! Ho pensato di riportare qui sotto due definizioni che ho trovato su “wikipedia” sia italiano che inglese. Sono rimasta colpita dalla diversità ed anche se sono solo le “prime righe” , devo ammettere che, queste “prime righe” della versione italiana mi fanno venire i brividi.
Definizione di Leadership da it.wikipedia: Il processo di leadership consiste nell’interazione di coloro che in una struttura di stato occupano la posizione più elevata, altrimenti detti leader, col resto del gruppo. Una delle caratteristiche fondamentali dei membri di un gruppo di stato elevato è quella di proporre idee e attività nel gruppo utilizzando in questo modo dei mezzi per influenzare i membri del gruppo a modi care il loro comportamento. Ma, dal momento che l’influenza sociale è comunque sempre un processo reciproco, quello che caratterizza i leader è che possono influenzare gli altri nel gruppo più di quanto siano influenzati loro stessi.
Definizione di Leadership da en.wikipedia (tradotta per voi, da me: la leadership è stata descritta come un “processo di influenza sociale in cui una persona può assumere l’aiuto ed il sostegno degli altri per raggiungere lo stesso compito” . Leadership è “organizzare un gruppo di persone per realizzare un obiettivo comune” . Il leader può o può non avere autorità formale. leadership has been described as “a process of social influence in which one person can enlist the aid and support of others in the accomplishment of a common task”. Leadership is “organizing a group of people to achieve a common goal”. The leader may or may not have any formal authority.
Non voglio entrare in polemiche ma non posso fare a meno di notare che leadership è una parola di origine inglese. Mi spiace che in Italia, in diversi ambienti, si crede che il “leader” debba essere ed è al di sopra degli altri, e che uno dei suoi compiti sia quello di influenzare i membri del gruppo con dei “mezzi” per modi care il loro comportamento.
Tratto la leadership da anni e ritengo che un buon leader sia colui che, consapevole di alcuni suoi meccanismi comunicativi, delle sue potenzialità, eccetera eccetera, non si pone al di sopra degli altri ma con gli altri, al ne di favorire il raggiungimento di obiettivi comuni, condivisi nel gruppo.
Ho lavorato con persone che sono state investite di questo ruolo per la loro professione. Sovente, identificandosi con “essere il capo” di una qualsiasi organizzazione (ditta, scuola, negozio, palestra, associazione culturale) vivevano un forte senso di isolamento e solitudine. Nel momento in cui hanno approfondito il tema della leadership hanno iniziato ad essere più soddisfatti e gratificati dal ribaltamento della situazione.
Qualità di un buon leader:
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modello positivo per gli altri;
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comprende gli altri;
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walk the talks (mette in pratica quello che dice);
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ama ciò che fa;
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sicuro di sè;
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ascolta emozioni e temporali mantenendo il distacco necessario;
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ha dei progetti;
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capacità di cogliere il punto essenziale;
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entra in relazione con naturalezza con le persone.