MUTISMO SELETTIVO
Il mutismo selettivo (MS) viene inserito qui come ringraziamento ai bambini che, dopo un periodo di totale assenza, dell’uso del linguaggio verbale in determinate situazioni sociali, hanno iniziato a chiacchierare liberamente. Ho ancora nel cuore gli occhi brillanti e splendenti di una mia collega, che, mentre mi indicava una bambina di 6 anni, spigliata, rilassata, loquace, spiritosa che interagiva con un’amichetta, mi diceva: <>. Ho incontrato alcune bambine affette da questo disturbo, abbiamo instaurato relazioni empatiche e giocato tanto con il corpo e l’aggressività, far finta di essere animali che litigavano, danzare, suonare, battaglie di cuscini….quando la voce usciva era un dono. É stato interessante fare un percorso, solo 5 incontri con una bimba di 5 anni. Il giorno in cui la madre ha sentito la bambina salutarmi verbalmente, era la prima volta che sentivo la sua voce, non l’ha più portata. Chissà se questa bimba ha poi parlato a scuola….
Molto spesso, con il mutismo selettivo, il bambino parla liberamente a casa, a volte è anche un “piccolo tiranno”, mentre è muto a scuola ed in altre situazioni. La maggior parte dei bambini parla più con altri bambini che con gli adulti.
Di solito i primi sintomi compaiono tra 1 e 3 anni di età: timidezza, rifiuto di parlare in alcune situazioni, comportamento riservato, etc.
Sebbene il disturbo si instauri prima dei 5 anni di età, esso è riconosciuto in modo chiaro solo dopo questa età, quando il bambino inizia la scuola materna o la scuola elementare, situazioni in cui ci si aspetta che i bambini usino il linguaggio verbale. Prima della scuola, i genitori del bambino e le figure che lo circondano non notano di solito alcun problema significativo nel comportamento relativo al linguaggio, poiché il bambino parla normalmente in casa. Se il bambino rimane silenzioso oppure ha un atteggiamento riservato in presenza di adulti esterni alla famiglia, raramente questo comportamento viene considerato anormale o allarmante. Il bambino è considerato “timido”.
Quando inizia la scuola, il comportamento muto è similmente considerato un segno di timidezza, si ritiene che sia una breve fase che passerà con il tempo. Quando l’anno scolastico procede e il mutismo persiste, allora il comportamento silenzioso viene preso seriamente in considerazione.
Spesso, di fronte ad un comportamento con rifiuto di parlare, la gente reagisce punendo, trascurando o minacciando il bambino.
Quando il MS viene finalmente riconosciuto, la media dei bambini con MS è muta già da un paio d’anni. A quel punto il comportamento non-verbale è diventato un atteggiamento consolidato, molto difficile da modificare se non con la stretta collaborazione di professionisti, genitori ed insegnanti.