CORONAVIRUS E PSICOMOTRICITA’: Stiamo a casa ma continuiamo ad esserci!
CORONAVIRUS E PSICOMOTRICITA’: stiamo a casa ma continuiamo ad esserci!
La scorsa settimana ho iniziato a pensare che volevo rincontrare i bambini che solitamente vedo in studio. Incontrarli online, vederci, dirci come stiamo, prima da soli e poi in gruppo. E poi, chissà…forse può nascere un progetto
Sto sperimentando, sono all’inizio di questa sperimentazione psicomotoria virtuale. Interessante per ora. Negli incontri individuali, di 5, 10, 15 minuti i bambini reagiscono in modi diversi. Ma sono tutti emozionati e felici. C’è chi continua a muoversi con il telefonino, chi salta sul letto, chi non sta davanti alla telecamera…
Un primo momento di gioco, scoperta, contatto. La rassicurazione quando gli chiedo se vuole che suono la campana tibetana come faccio in studio, per concentrarci sul respiro, sul qui e ora. E lui o lei si concentra, respira, c’è anche chi chiude gli occhi.
E poi inizio a fargli notare che stiamo facendo una cosa da grandi, che per esempio, invece di continuare a muoverti così devi fare finta di essere un adulto, un adulto che fa una riunione importante di lavoro. Ed il bambino definito “iperattivo” si concentra, modifica la sua postura, sta fermo, la bambina inibita non fa più le smorfie con la bocca, il bambino con disturbo oppositivo\provocatorio è lì, concentrato e serio.
C’è chi mi racconta cosa fa, chi mi propone un gioco.
E alla mia domanda, allora ci incontriamo anche con gli altri rispondono con entusiasmo e quindi ci diamo un appuntamento in gruppo.
NOI STIAMO A CASA MA CONTINUIAMO AD ESSERCI!