L’improvvisazione è una disciplina teatrale sicuramente tra le più affascinanti. Creativa, irripetibile, sorprendente. E che si costruisce, diviene, si esprime e si conclude nel “qui e adesso”. É un luogo/attimo nel quale ogni esecutore diventa autore, regista e attore di se stesso e del gruppo.
Nell’improvvisare coesistono una regola e un’arte: un rispetto alternato necessario per entrare in ascolto di se stessi e del gruppo, un creare sinergico e simultaneo.
Da tutto questo a volte si manifestano delle vere e proprie magie: stupirsi di se stessi nel mentre di un gioco che ridiventa bambino.
É il luogo privilegiato della creazione e dell'apprendimento.
I partecipanti ai miei stages o seminari non hanno bisogno di portare materiale, solo se stessi, i testi, le idee si creano lì, nell'immediato presente, in gruppo o da soli.
L'improvvisazione sviluppa sia “essere se stessi” (libertà di esprimersi istintivamente senza seguire dei modelli, originalità) che lo “stare nel presente” (...e quando viviamo nel presente non ci preoccupiamo del passato e di quello che potrebbe succedere nel futuro.....risorsa sicuramente utile per trovare soluzioni creative!). Ed è attraverso questi due aspetti che si scoprono le infinite possibilità che le situazioni offrono sostenendoci in una risposta nuova e creativa. Chiunque ci riesce.
I temi delle improvvisazioni variano, dalla prima “un luogo, una situazione”, a quelle più complesse.
Ogni tanto propongo le “impro flash”, graditissime, è un gioco sfida tra gruppi in cui ogni gruppo ha solo 10 secondi per “mimare” un tema che estrae da un cappello (ho perso gli occhiali, la zanzara, bicicletta forata, ...).
In situazioni di “stress”, tempo limitato, spazio eccessivamente piccolo, interferenza della musica, ecc, la creatività fuoriesce e si esprime più facilmente.

Stage (10 ore)

• Stage basato su improvvisazioni individuali e di gruppo per poter sperimentare l’essere in scena, rispettando i ritmi di una creazione teatrale ed il rapporto con gli altri. Gli attori impareranno a recitare “con” gli altri, reagendo, dando cioè risalto agli stimoli del mondo esterno e rivelando, se lo si vuole, il mondo interiore.