CAPRICCI
Incontro con un gruppo di genitori.
Esordisco dicendo < I capricci non esistono>. Silenzio – sguardi meravigliati – bocche aperte – risatine – chiacchierio.
I capricci sono spesso collegati alla rabbia. Solitamente generano rabbia nell’adulto per svariati motivi: non riesce a gestire (senso di impotenza) questo piccolo animaletto che si butta per terra gridando, oppure non riesce a capire (mancanza di comunicazione) come mai il bambino non si vuole mettere nel seggiolone oppure non accetta (lo sto viziando) che anche oggi vuole l’ovetto “kinder” alla cassa, ecc.
L’adulto prova rabbia.
La rabbia probabilmente è verso se stessi proprio perchè ci si sente inadeguati a rispondere alle forti richieste del bambino.
E, se sono “arrabbiata” come posso dare una risposta oggettiva alla situazione? Mi lascio trascinare in questo mondo così forte e vivo, colmo però di energia negativa.
Per me i capricci non esistono, è attraverso queste forti manifestazioni fisiche ed emotive che il bambino sta cercando disperatamente di comunicarci qualcosa.
Ascoltiamolo, ma soprattutto, preveniamo. Anche perchè quando ci troviamo coinvolti in questo tzunami è difficilissimo uscirne con serenità. Forse è stanco, ha fame o sta trattenendo la pipì?
Oppure può essere che quotidianamente faccio fatica a dargli dei limiti e dei contenimenti (il bambino infatti diventa un esperto manipolatore, pur di ottenere qualcosa riesce a portarci allo
sfinimento).
É proprio il limite, il no, la regola, il contenimento quello di cui hanno bisogno i nostri figli.